Quando ancora ci troviamo sulla strada statale 131, l’asse viario portante dell’isola, il Nuraghe di Cuccurada si lascia cogliere dal nostro sguardo.
Quando giungiamo al sito ci rendiamo conto che siamo in presenza di una realtà architettonica complessa: un monumento quadrilobato con bastioni rettilinei che raccordano tra loro le quattro torri e che nasce da un edificio precedente, un cosiddetto ‘nuraghe a corridoio’ che risulta inglobato al suo interno. Sull’ampio cortile centrale si affacciano gli ingressi ai vani interni, e al suo interno sono state rinvenute anche tracce di capanne
L’arco di vita occupato dal monumento va dal Bronzo Recente e Finale alla prima Età del Ferro (1200 – 800 a.C.), per giungere ad un riuso altomedievale (400 d.C.). In questa fase il monumento è stato riutilizzato con funzione di culto. Lo testimoniano i materiali provenienti da una ‘stipe’ votiva (ripostiglio): resti animali, spilloni crinali in osso, lucerne, monete in bronzo…).