Area archeologica di Nora Pula - Cagliari
Sinora le nostre incursioni al di fuori dal recinto cronologico-culturale chiamato ‘civiltà nuragica’ si sono limitate a gettare brevi sguardi su ciò che ha preceduto quel mondo: la preistoria.
Sinora le nostre incursioni al di fuori dal recinto cronologico-culturale chiamato ‘civiltà nuragica’ si sono limitate a gettare brevi sguardi su ciò che ha preceduto quel mondo: la preistoria.
Questo monumento e l’area archeologia di cui rappresenta il nucleo vitale offre un esperienza cognitiva non comune. A contribuire fortemente in tal senso è il connubio tra area archeologica e museo.
Aristotele ci aiuta a ricordare che ogni realtà affonda le proprie radici nel passato. In un passato.
Un tempio, un villaggio, quattro tombe dei giganti: ecco gli elementi che concorrono a formare un altro microcosmo architettonico testimonianza dell’età nuragica.
Spesso ricorre nella letteratura specialistica l’affermazione che molti edifici destinati ad accogliere e rappresentare il sacro siano stati posti in luoghi alti perché questi luoghi rappresenterebbero una sorta di altare naturale.
Ciò che chiamiamo ‘cultura’ è l’insieme di elementi che costituiscono il mondo di ciascun essere umano: gli spazi della vita, gli spazi della morte. Gli abitati; i luoghi del culto; le necropoli.
Il territorio del comune di Irgoli, ricchissimo di testimonianze archeologiche, è stato intensamente frequentato dall’età neolitica all’età storica. L’area sacra di Janna ’e Pruna è senz’altro tra i suoi siti più significativi.
Parole come ‘città’, ‘paese’, ‘villaggio’, che noi siamo soliti utilizzare per distinguere differenti tipologie di aggregazioni umane, sono insidiose. Nell’udirle e nell’impiegarle siamo convinti di sapere quello che diciamo.
Noti in letteratura fin dall’Ottocento, i resti del complesso monumentale di Santu Antine, nel territorio comunale di Genoni, sono stati messi in luce tra il 1980 ed il 1995.
Il nuraghe Majori è situato a circa due chilometri da Tempio Pausania, in località Conca Marina, in prossimità di una collinetta granitica che si trova a 498 metri di altezza sul livello del mare, ricoperta di un fitto bosco misto di sughera, leccio, roverella e frassino.
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