Il nostro viaggio, lo ricordiamo, si muove all’interno dell’orizzonte di senso nuragico, in cerca di tracce materiali che ci parlino di quel mondo. E, tra queste testimonianze, incontriamo Monte Sirai, un centro urbano non distante dall’attuale centro abitato di Carbonia. La comparsa della parola ‘urbano’ è per noi una novità che merita di essere segnalata. Il mondo nuragico infatti sceglie come forma di aggregazione umana il villaggio. Monte Sirai è invece una città. Siamo in cima ad un ampio pianoro, da cui lo sguardo spicca il volo verso il territorio circostante. Da qui, si colgono altre importanti realtà archeologiche. Una su tutte: il centro urbano di Sulky, l’attuale S. Antioco, da cui forse sono giunte le genti che hanno fondato Monte Sirai. La città sorge in un area che risulta già occupata in precedenza: nel Neolitico; in età nuragica. Il luogo è di importanza strategica. Area mineraria per eccellenza e fortemente occupata da insediamenti nuragici ancora attivi al momento di fondazione della città. Uno su tutti, il Nuraghe Sirai, ubicato non distante dal pianoro, che restituisce importanti testimonianze dell’incontro e dell’ibridazione tra genti nuragiche e fenicie. A ricordarci che allora come ora tutti noi siamo meticci. Generati dall’incontro di esseri umani diversi e di culture molteplici. I dati archeologici ci dicono che la città fu fondata dai Fenici intorno alla metà dell’VIII sec., per poi essere occupata dai Punici intorno al 550 a.C. e infine conobbe l’occupazione romana, dopo il 238 a.C.